Pervinca
Il fiore di oggi mi è stato
suggerito da un alterco avuto con un mio amico, maschio.
Scrivo maschio, facendo due bracciate nel mare di luoghi comuni che contrappongono uomini e
donne, o più brutalmente, maschi contro femmine. Io credo nelle diversità, le
differenze sono ricchezza, crescita, vita e credo meno nei luoghi comuni. In
alcuni casi, però, certe discrepanze raggiungono tali distanze, inenarrabili. Io,
ora, ho le prove! Differenze assolutamente vere
e oggettive, ne parlò anche Piero Angela in una puntata di Superquark e Angela
è il verbo quindi è vero. Oggetto del contendere? I
colori, punti di vista.
Racconto. Si parlava di un
oggetto, tra l’altro manco s’è capito cosa fosse (sapete quegli oggetti moderni
in cui, per carità il design è fantastico, accattivante, ma è
la funzione, a meno che non fosse
proprio l’osservarlo la sua funzione, che sfugge. In poche parole, sì ma
cos’è?) e io ho detto “sai, ciò che più mi piace è il colore. No, non è
azzurro, blu, macché, è color pervinca!!” Poi, il silenzio. Un silenzio estraneo e colmo
di tensione! Sapete come i silenzi dei film western, ci mancava giusto la
polvere del deserto e le immancabili palle di salsola sospinte dal vento. Invece
il sottofondo musicale (Morricone ovviamente) era già partito, perché arriva in
automatico in momenti del genere. E così uno di fronte all’altro, ormai non
eravamo più i due amici che si guardavano negli occhi con sgomento e stupore ma,
Joe e Ramón, sguardi profondi e impenetrabili e
ancora silenzio, il vento che soffia… swoosh e… incredibile, sono arrivate pure
le palle rotolanti e la polvere del deserto. Quando, da donna coraggiosa rompo
il silenzio (mentre semplicemente da donna ripongo le palle rotolanti in
giardino e do una spolveratina), sfodero le mie dissertazioni, lui spara le sue
e qui il deludente e deprimente scambio di vedute.
Ho sottoposto il test a diversi
soggetti, come Popper, ma in cerca di cigni maschi bianchi. Li ho trovati tutti
neri. Già, per loro le sfumature sono un niente, inesistenti, inutili, non
pervenute. Inutile, per loro esistono 8 colori (nero e bianco
sono invece dei non colori) e le sfumature son sempre gli otto colori di prima
ma versione scura o chiara e, per i più evoluti, straordinariamente, c’è anche
la variante scurissima o chiarissima. I miei preferiti, i maschi, no, gli
uomini daltonici. Loro si che si sforzano, ci provano, si affidano a congegni
moderni pur di poter percepire un rosso, un verde o una lieve sfumatura ma…
niente, tutto grigio. Chiedi qual è l’abito che ti sta meglio, quello rosso o verde
e loro, il grigio scuro e poi ti guardano con quegli occhioni di chi vorrebbe
ma non può. Oh cari cigni grigi, vi abbraccio, vi lodo, vi stimo! Maschi
apprendete!!
Certo, e qui spezzo una
lancia in favore dei fanciulli, a volte si esagera. Di recente mi son trovata,
in compagnia, a fissare le ante di una cucina color grigio piuma. Si pensava a
un bianco panna, bianco sporco, bianco latte ma il grigio piuma ha lasciato
tutti noi basiti. Come disorientati lascia il blu Senna di notte. Sì, forse a
volte si eccede un po’e allora un giallo ocra potrebbe assumere il nome di
giallo Po pavese delle 12:00 o un marrone intenso sarà un brown acque del Gange,
perché un’altra consuetudine è usare anglicismi per parole esaustive e non
ancora estinte (per ora) nella nostra lingua, ma che dire sarà più
internazionale, e così ci sono le mode del total white e via discorrendo…

La pervinca è originaria
dell’Europa e dei Tropici, appartiene alla famiglia delle Apocynaceae (di cui fan parte piante
prevalentemente succulente subtropicali e tropicali) e comprende numerose
specie che differiscono tra loro per colore e dimensioni delle foglie e dei
fiori. Posso citarne alcune, iniziando da quella forse più nota, quella a cui
tutti noi pensiamo quando si parla di pervinca, la Vinca Major, per passare alla
Vinca Minor Alba, che rispetto alla prima ha un fogliame più folto e fiori
bianchi, o ancora la Vinca del Madagascar dai fiori bianchi e rosa e da foglie
di morfologia e colore molto distante dalle prime. Quella di cui vi parlerò e
di cui vedrete le foto è la Vinca Difformis Sardoa. Questa sottospecie sarda ha
una corolla di minori dimensioni e talvolta una colorazione più chiara rispetto
alla vinca tradizionale.

Dalla morfologia
alle proprietà. Dioscoride e Galeno (due illustri scienziati/medici greci)
consigliavano di masticare le foglie fresche per contrastare epitassi e gengive
sanguinanti. Non solo, le foglie eran considerate un portento contro i crampi
e, per la presenza della vincamina (presente soprattutto nella Vinca Minor),
per i disturbi vascolari. Mentre con l’estratto di fiori venivano trattate le
irritazioni oculari e le infezioni. Ma attenzione, perché la pervinca contiene
alcune sostanze, come la vincristina, che possono risultare tossiche e
procurare seri problemi alla salute: da nausea e febbre a cefalea, insonnia,
allucinazioni, convulsioni e coma. Quindi facciamo che… le guardiamo,
innaffiamo, ammiriamo, potiamo ma non sperimentiamo… vincristina non scherza!!


Dalla vita alla morte, due realtà legate alla terra e alla vita. In Italia i
suoi rami venivano incrociati per ricavarne delle corone da porre sulle tombe dei
bambini, per accompagnarli nel loro ultimo viaggio. Corone fatte anche in
Inghilterra ma poste sul capo dei prigionieri condotti al patibolo. Come lo
scozzese Simon Fraser, catturato dai rivali inglesi e condotto all’impiccagione
incatenato a cavallo con la testa incoronata da una ghirlanda di pervinche. In
Francia la pervenche era considerata un simbolo di
amicizia, in memoria di Jean-Jacques Rousseau e la sua amicizia con Madame de
Warens.
Curiosità: anticamente, a
simboleggiare la verginità della novella sposa, per la prima notte di nozze si ponevano
quattro mazzetti di pervinca agli angoli del letto. Di questa pratica abbiamo
testimonianza in una canzone francese del XVIII secolo. Oggi questa pratica non
ha ragione di esistere e le pervinche proliferano in ogni dove senza il timore di esser decimate per i mazzetti delle vergini!! Aux
marches du palais… aux quatre coins du lit (ai 4 angoli del letto)
- un bouquet de pervenches, Lonla – un
bouquet de pervenches… Canta della bella Lonla che si innamora, si sposa e saranno
felici e contenti… jusqu'à la fin du monde (fino alla fine del mondo).
Oggi il valore simbolico della pervinca è
legato al ricordo, alla sua tenacia, forza e malinconia. Regalare una pervinca esprime il desiderio di
lasciare e conservare per sempre un dolce ricordo. Magari a una persona che non vedremo più, per sancire l’eterno delicato ricordo, come un sorriso in estate su di una vecchia foto… jusqu’à la fin du monde!